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Il blog di Wauquiez (12)



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Legge sulla protezione degli animali

di Wauquiez del 05/07/2012 alle 20:20



Il 21 novembre 1933 viene firmata la “Legge sulla protezione degli animali”.

Il firmatario e i promotori sono dei noti vegetariani.
 
Tra di loro si fa notare, per la sua determinazione contro la caccia, un uomo che, in una sua biografia, scrive: "Come puoi, tu, gioire sparando, da un riparo, a delle creature indifese, che vagano per la foresta, incapaci di proteggere se stesse e prive di ogni sospetto? E' un vero delitto. La natura è tremendamente bella ed ogni animale ha il diritto di vivere".

Chi sono questi animalisti?

 In ordine Adolf Hitler, Hermann Göring, Heinrich Himmler (l’autore della frase in difesa degli animali).

Finita la guerra, gli eredi di questi animali genocidi fondarono il WWF





Il DALAI LAMA un lurido nazista medioevalista mantenuto dalla CIA

di Wauquiez del 25/06/2012 alle 14:31



http://www.youtube.com/watch?v=WZr28zsVy2M&feature=plcp

COSE DA PAZZI




Grillo รจ il nuovo Nazismo

di Wauquiez del 04/05/2012 alle 12:39



Il programma politico di Grillo, un simpatizzante del nazista Filippo d’Edimburgo è il programma del reverendo anglicano Thomas Malthus, di Bertrand Russell, di Henry Kissinger e di George Soros. Grillo, che ne sia cosciente o meno, lo ha prodotto dimostrando la più completa inconsistenza di fondo dal punto di vista epistemologico.Il suo programma presenta fin da subito tutte le lacune tipiche dell’odierna classe dirigente, abbagliata dal dettaglio, incapace di vedere l’interconnessione complessa tra le varie singolarità.Un programma come quello di Grillo, che ha la pretesa di segnare un punto di svolta nella storia politica italiana, trascura completamente questioni fondamentali in materia di politica economica e di politica estera. In esso non si parla di economia produttiva – perché Grillo è seguace delle teorie genocide sulla decrescita – né di lotta a quei fenomeni speculativi che rappresentano il vero cancro del mondo e infatti tace e acconsente sulla dittatura del ESM.Parte integrante del programma politico di Grillo è il contenuto di una lettera che Marco Pannella gli ha mandato. In essa si parla di RIDUZIONE della popolazione mondiale di almeno della metà rispetto ai quasi 7 miliardi di persone (non pensiate che siano per forza gli altri a morire…)Grillo è il classico ambientalista la cui soluzione di fondo sfocia nel malthusianesimo. Il principe Filippo d’Edimburgo, da un punto di vista strategico il più noto ambientalista del mondo, nonché fondatore del Wwf, è altresì noto per affermazioni del tipo: “Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sottoforma di un virus mortale, in modo da poter contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione”.Questa è la filosofia dei ricchi codardi abituati a credere di essere i padroni del mondo. Senza alcuna base scientifica – nella migliore delle ipotesi ogni dato a cui hanno provato a dare una parvenza di scientificità è stato contraddetto dall’intrinseca capacità umana di aumentare la propria capacità relazionale con l’universo – sciorinano cifre, impongono limiti, ma sempre agli altri, sempre ai più deboli (i posteri che non potranno esserci, i paesi del terzo mondo che non possono progredire perché altrimenti ci fregano la possibilità di mantenere il nostro tenore di vita). Beppe Grillo entra in gioco mentre un po’ tutta la sinarchia ha deciso di staccarsi di dosso il peso della politica. Questa, infatti, esegue troppo lentamente i disegni che l’oligarchia vorrebbe attuare, e che sempre più velocemente si impongono visto l’accelerarsi della crisi finanziaria in corso.Infatti,  il contesto di fondo in cui l’incompetente classe politica è stata messa nel mezzo è il seguente: trasmissioni di satira che hanno funzionato da apripista per il lancio di inchieste che denunciano la “cattiveria” dei politici (peccato che non ci svelino mai per quali interessi agiscano); l’establishment economico (Montezemolo, ndr) che dal pulpito sferra attacchi alla classe politica. Proprio come nel Don Giovanni di Mozart, i villani scambieranno il lacchè di turno, Leporello, per il ben più pericoloso Don Giovanni. Fare fuori Leporello (la classe politica) non servirà a niente se Don Giovanni (l’oligarchia finanziaria) resterà in piedi. E pensare che a consentire un fraintendimento di questo tipo, nell’opera di Mozart fu un villano offeso, il buon Masetto (Beppe Grillo)!




Allerta SPAGNA

di Wauquiez del 16/04/2012 alle 16:36



La Spagna sta per esplodere, la crisi del debito spagnola sarà devastante, ciò che preoccupa non è tanto il debito dello Stato, ma è quello delle banche private che ha ormai superato i 3.000 miliardi di euro (una volta e mezzo il debito dell’Italia).Quando cominceranno a saltare le banche il governo dovrà lasciarle fallire, non ha infatti nessuna forza per impedirne il collasso e tantomeno nessuna convenienza, senza dimenticare che il ridicolo “fondo salva stati” della stupida UE non potrà niente di fronte alla disintegrazione totale del marcio sistema ecologista-liberista in uso che ha deindustrializzato tutta Europa e ha trasformato le (una volta) nazioni europee in misere colonie da depredare.E questi sono solo i numeri spagnoli, le altre colonie europee sono messe altrettanto male e soprattutto, lo sono tutte le banche europee.Per rimanere in Spagna, si deve tener conto che la bolla brasiliana (che non è per niente una forte economia) è stata gonfiata per conto del Inter-Alpha Group dei Rothschilds, proprio dal Banco Santander, una bolla che si regge su un immenso carry-trade e che scoppierà improvvisamente (come tutte le bolle) non appena il Santander comincerà a scricchiolare.





Altri 4

di Wauquiez del 15/04/2012 alle 19:56



L'obiettivo è fissato per il 2022. Sarà un impianto da circa 1.000 MW che, entro il 2031, sarà affiancato da altri tre reattori. Il governo di Nairobi conta di soddisfare il 19% del fabbisogno energetico del Paese


Nel 2022, infatti, la terza maggiore economia africana ha intenzione di costruire la sua prima centrale: un impianto da circa 1.000 MW che, entro il 2031, sarà affiancato da altri tre reattori. Il governo di Nairobi, che prevede una impetuosa crescita della produzione industriale keniota, promette in questo modo di soddisfare il 19% del fabbisogno energetico di un Paese sempre più vorace di elettricità.
Secondo il presidente del Nuclear electricity project committee Ochilo Ayacko, le fonti idroelettrica e geotermica che approvvigionano il Kenya non sono né affidabili né sufficienti, e l’introduzione del nucleare nel mix energetico del suo Paese “viene dal bisogno di una maggiore sicurezza energetica”. Serve quindi “diversificare le fonti di produzione di elettricità nel Paese”, sentenzia Ayacko, dove la domanda di elettricità è aumentata “a un tasso medio dell’8% all’anno nel corso dei 5 ultimi anni”.

In effetti, in Kenya l’approvvigionamento energetico sta diventando sempre più un problema. Ed una priorità. Meno della metà della popolazione della capitale Nairobi ha un allacciamento alla rete elettrica nazionale, mentre nelle aree rurali la percentuale di persone con accesso alla corrente elettrica è di un misero 2%.

La cosa più importante per il governo keniota, oltre alla sicurezza, è fornire energia alla sua crescente popolazione facendola risparmiare sulle bollette. Secondo i calcoli di Nairobi, infatti, una centrale nucleare per produrre 1.000 megawatt costerebbe circa 3,5 miliardi di dollari, e i consumatori pagherebbero 6,84 centesimi di dollaro per kilowattora.





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