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Il blog di Cortes (81)



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La sinistra a Taranto ha perso l'innocenza...

di Cortes del 05/12/2012 alle 10:13



E’ la perdita dell’innocenza. La sinistra a Taranto, permanentemente latitante sui temi dell’inquinamento e dell’impatto dell’Ilva, esce sfregiata e vergognosamente compromessa.

Le intercettazioni gettano una luce inquietante su uomini chiave che ricevevano telefonate dall’Ilva per accordarsi e parare i colpi dell’offensiva ambientalista sulle tematiche della salute. Si parlava della vita e della morte e loro non erano con i cittadini. Su quelle tematiche autorevoli uomini della sinistra stavano dall’altra parte, con l’azienda che inquinava da morire.  La sinistra lo sapeva, e taceva.

Chi è ammalato, si si ammalerà, chi teme di ammalarsi oggi sa che la sinistra stava lavorando dall’altra parte.

I retroscena inquietanti del sistema di potere sono ormai di pubblico dominio. Ne emerge un quadro di cordiale complicità, nel quale chi inquina e chi dovrebbe difendere il popolo vanno a braccetto, fanno ammiccamenti, ridono, si danno appuntamenti per concordare come fermare quei rompiscatole degli ambientalisti.

Le intercettazioni appaiono uno spaccato di prostituzione politica raccapricciante. E’ un festival del cinismo.

I personaggi che hanno tramato contro i cittadini di Taranto vanno allontanati dalla politica e dalla cosa pubblica. Al di là dei profili penali sono quelli morali che contano.

La sinistra tarantina o compie un coraggioso processo di epurazione e di sincera autocritica, o sarà diventata un apparato di anestetizzazione sociale, di complicità criminale e di potere antidemocratico, in cui immoralità e illegalità si saldano costruendo carriere squallide, trasformistiche, diseducative per i giovani e dannose per i beni comuni che la politica dovrebbero difendere e promuovere.

A Taranto la sinistra è andata oltre il semplice opportunismo: è stata complice di un sistema che produceva malattie, distruzione e morte.

A Taranto la sinistra è dentro fino al collo nella questione morale.

O la sinistra chiederà scusa per tanto cinismo o sarà un luogo di complicità con il potere, un luogo di illegalità su cui si scaglierà la giusta rabbia dei cittadini indignati.

Il tempo dell’ipocrisia e’ finito.

Alessandro Marescotti

Da IlFattoQuotidiano.it






Primarie

di Cortes del 01/12/2012 alle 10:51



Mi chiedo il perche' di tutto questo can can attorno alle primarie del centro sinistra. Perche' per votare c'e' la necessita' di registrarsi?
Se volevano essere sicuri che votassero solo gli elettori del centrosinistra avrebbero dovuto dare il diritto solo a chi ha la tessera di uno dei partiti (PD, SEL, ecc ecc...)
Se invece intendevano raccogliere anche i voti " degli altri" dovevano semplicemente accettare tutti quelli che si sarebbero recati ai seggi, senza distinzioni e senza certificati.

Queste regole mi pare che siano state scritte per ingarbugliare le cose, e per essere interpretate: da una parte il segretario che finge di concedere ma in realta' blinda il risultato cercando di far votare solo gli aficionados, dall'altra parte il rottamatore che cerca di aprire il voto anche alla destra, di cui e' diventato il beniamino.

E' proprio vero che la politica non e' fatta per uomini comuni, ma per imbonitori, ladri, azzeccagarbugli e ingarbugliatori. (strettamente nell'ordine)





Semplice ma geniale spiegazione della situazione economica...

di Cortes del 30/11/2012 alle 10:57




 
Gli Sbornia Bond e la crisi economica

Una simpatica storiella, non troppo lontana dalla realtà,
per comprendere le cronache recenti.

Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.  Rendendosi conto che quasi tutti i suoi
clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un
 geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito.
 
Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).
 
 La formula “bevi ora, paga dopo” è unsuccessone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar
 di Helga diventa il più importante della città.
 
 Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta,
visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora.
 
 
La banca di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager,
 il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia.
 

 
Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale.
 
Prendono i crediti del bar di Helga e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova
 fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.
 
 
I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette,
 e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti
di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano.
Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione
 a comprare,attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui
prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.
 
 
Un giorno però, alla banca di Helga arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria
di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in
eccesso al nuovo limite. 
A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare
i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono
anche bevuti tutti i risparmi. 
 Helga non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca
 le taglia i fondi.
 
Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada. 
 
Il prezzo degli Sbornia Bond
crolla del 90%.
 
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente
più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.
 
 
Intanto i fornitori di Helga, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con
grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può
più pagare.
 
Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.
 
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.
 
 
Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo
stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.
 
Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta
 di garanzie e a tasso zero. 
 
Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente
 tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Helga perché astemi o troppo impegnati
a lavorare.
 
 
Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli Sbornia Bond alle cronache
di questi giorni, giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio. 






Primarie : Vi state coprendo di ridicolo...

di Cortes del 29/11/2012 alle 16:05



Matteo Renzi può piacere o meno, ma una cosa è certa: non si può presentare un esposto contro un
 candidato che invita semplicemente a votare al ballottaggio di domenica prossima comprando
una pagina sui giornali
. Senza neppure suggerire per chi votare, peraltro.
 È normale che non solo Pierluigi Bersani, ma anche Vendola, Puppato e Tabacci,
fuori dai ballottaggi, si prestino a questo atto burocratico da vecchio apparato sovietico? 
Premettendo che sono sicuro che vincerà Bersani in qualsiasi caso, è normale un partito
che non vuole attirare elettori ai seggi
? È normale un apparato che si arrocca dietro regole
 arzigogolate e cervellotiche che puntano esclusivamente a sfavorire l’avversario?

Se tutto questo è normale, democratico e progressista, chiedo scusa e mi taccio.
Se tutto questo, invece, ha un tocco orwelliano, vi prego di fermarvi a riflettere
ed evitare errori del genere. Inutile riempirsi la bocca di democrazia diretta
 e partecipazione dal basso se poi si pretende di selezionare eugeneticamente la base
elettorale secondo strani e incomprensibili criteri. Cosa ci chiederanno ai seggi domenica
 prossima? Se portiamo la kefiah? Se abbiamo letto Il Maestro e Margherita? Se ascoltiamo
 Vecchioni e De Gregori o andiamo in visibilio per i film di Bellocchio?

Fermatevi, finché siete in tempo, perché vi state coprendo di ridicolo

Domenico Naso : da ilfattoquotidiano.it






Bloccare i contatti su Skype

di Cortes del 28/11/2012 alle 14:09



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